Gli occhi sulla Valle

Valle del Campiano - panorama - foto Marco Barcarotti
Valle del Campiano – panorama – foto Marco Barcarotti
Da sempre la Comunanza Agraria di Campi vigila sulla conservazione e sullo sviluppo sociale ed economico della Valle del Campiano basandosi sui principi di solidarietà e sussidiarietà.
È l’istituzione locale più vicina ai cittadini anche quando si tratta di affrontare prove che mettono a dura prova la caparbietà della comunità come ha fatto il sisma del 2016.

Legata ad usi e consuetudini, retaggio di antiche istituzioni romane ‘ager pubblicus’, si costituisce amministrativamente per effetto della legge n 397 del 4 agosto 1894. 

Da secoli la Comunanza di Campi è l’ente incessantemente impegnato nella gestione del proprio patrimonio costituito da terreni di proprietà e/o da diritti di uso civico ma anche del patrimonio immateriale costituito da tradizioni popolari, identità locale, memoria storica.

A seguito del sisma del 2016, nel rispetto della sua missione, la Comunanza osserva, vive e interroga il suo territorio, sostiene le necessità delle persone e dei luoghi e ha il suo fulcro nel centro Ci.vitas Valcampiana.

UN MODO DI PENSARE LA VALLE

Foto storica - Campi di Norcia centro
Foto storica – Campi di Norcia centro
Foto storica - Campi Alto di Norcia
Foto storica – Campi Alto di Norcia

Valle Castoriana o Valle Campiana?

Valle Castoriana è un toponimo controverso che necessita di chiarimenti. Legato com’è all’abbazia di S. Eutizio ha finito per assumere un significato più ampio di quello originale. Di fatto indica solo la valle che sbocca nel fiume Campiano all’altezza di Piedivalle. È quest’ultima località a offrire la corretta interpretazione del nome. Piedivalle, infatti, è situata ai piedi della valle Castoriana che inizia dall’abitato più alto in quota chiamato Valle. Valle-Piedivalle sono gli estremi della Valle Castoriana. Sul versante opposto dei monti Sibillini, in comune di Montefortino, esiste una coppia toponimica analoga: Piedivalle-Capodivalle.

A conferma di quanto detto si riporta una testimonianza inedita di Giovan Battista Bracceschi, un domenicano di Spoleto che visitò la Valle Castoriana nel sec. XVI. Parlando di Collescille, uno dei quattro plessi che compongono la Guaita di S. Eutizio, dice: “La montagna se domanda Monte del Colsile di cui la valle si chiama Valle Castoriana”. E aggiunge che l’abate Polidoro Scaramellotti (che nel 1514 eresse il sepolcro a sant’ Eutizio) era nativo di Collescille, si faceva chiamare Polidoro Castoriano e la sua casata era detta Castoriana. Si può concludere che la denominazione Valle Castoriana va insieme con quella di altre valli convicine, come Valle Tuscia, Valle Cascia, Valle Cupa, Vallopa, Valle Oblita, ecc.

L’obiezione che viene mossa a questa ricostruzione è un passo della visita pastorale del vescovo di Spoleto Lascaris effettuata nel 1712. Tradotto dice così “La Valle Castoriana inizia a circa due miglia da Norcia verso occidente e si protende fino a Triponzo. Essa comprende, a destra, i castelli di Ancarano, Campi, Guaita di S. Eutizio, Saccovescio, Castelvecchio, Le Corone, Belforte; a sinistra, i castelli di Abeto, Todiano, Preci e l’abbazia di S. Lazzaro (sic)”. Dunque, secondo il Lascaris, la Valle Castoriana comincia dalla Forca di Ancarano e finisce a Triponzo. Un po’ troppo, come può giudicare chiunque conosca la storia e la geografia dei posti. Diciamo subito che il prelato ligure, alla sua prima uscita tra le montagne del Nursino, ha preso un abbaglio. Già si colgono tre imprecisioni in quel suo itinerario. Partendo da Norcia non va verso occidente ma verso nord; S. Lazzaro al Valloncello non è un’abbazia ma un lebbrosario; la sua pretesa Valle Castoriana, almeno nel tratto fra Ponte Chiusita e Triponzo, si sovrappone alla valle del Nera ossia alla Val di Narca, già nota alle tavole eugubine. Ma ciò che infirma inesorabilmente la sua autorità è quanto afferma a proposito di Todiano. Sostiene senza batter ciglio che fu la patria di Tiziano, il celeberrimo pittore nato come ognuno sa a Pieve di Cadore. Basta e avanza per dubitare del suo asserto.

Qual è l’origine di Castoriana? L’ipotesi più verosimile è che sia il prediale di Castorius. Non c’è da stupirsene in un’area come la Valle Campiana ricca di reperti archeologici che prende nome da Cample, citato da Gregorio Magno a proposito di S. Spes. Lo stesso pontefice ne offre uno spunto nei suoi Dialoghi (I,IV, 8) : “Un nobile della provincia di Norcia chiamato Felice, padre di quel Castorio che attualmente abita con noi nella città di Roma”.. Castorius, dunque, nome gentilizio attestato in zona nel VI secolo, può essere all’origine di Valle Castoriana.
Per colcludere, la Valle Castoriana è una valle laterale della Valle Campiana o del Campiano. La prima è appannaggio dell’abbazia di S. Eutizio, la seconda è appannaggio dell’antica Cample e del suo fiume.

Bibliografia essenziale

[Pro] La Valnerina/IlNursino/IlCasciano (L’Umbria. Manuali per il territorio, I), cur. B. Toscano, Roma 1977, pp. 212-213.
[Contra] P.Pirri, L’abbazia di Sant’Eutizio in Val Castoriana presso Norcia e le chiese dipendenti, Romae 1960, p. 7.

Romano Cordella
(maggio 2023)


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