I domini collettivi nella fase della transizione ecologica: dalla tradizione alla convinzione è il titolo della 29ª riunione scientifica del Centro studi e documentazione sui demani civici e le proprietà collettive, che si svolgerà a Trento il 16 e 17 novembre 2023.
L’evento, organizzato dall’Università di Trento, ha l’obiettivo di approfondire il ruolo dei domini collettivi nella transizione ecologica. I domini collettivi sono forme di proprietà comune che esistono in Italia da secoli e che rappresentano un importante patrimonio culturale e ambientale.
In un contesto di cambiamento climatico e di crescente attenzione alla sostenibilità, i domini collettivi possono giocare un ruolo fondamentale nella tutela dell’ambiente e nella promozione di modelli di sviluppo sostenibili.
La riunione scientifica si articolerà in due giorni di sessioni plenarie e di workshop tematici. I temi che saranno affrontati includono:
- Il ruolo dei domini collettivi nella gestione sostenibile delle risorse naturali
- I domini collettivi come strumento di sviluppo locale
- I domini collettivi e la transizione ecologica
Alla riunione scientifica parteciperanno studiosi, ricercatori, amministratori e rappresentanti di organizzazioni del terzo settore.
L’importanza dei domini collettivi nella transizione ecologica
I domini collettivi possono contribuire alla transizione ecologica in diversi modi. Innanzitutto, possono aiutare a tutelare l’ambiente, garantendo la gestione sostenibile delle risorse naturali. I domini collettivi sono spesso associati a pratiche di gestione tradizionale che sono rispettose dell’ambiente e che promuovono la biodiversità.
In secondo luogo, i domini collettivi possono contribuire a promuovere modelli di sviluppo sostenibili. I domini collettivi possono essere utilizzati per sostenere attività economiche che sono compatibili con la tutela dell’ambiente, come l’agricoltura biologica, il turismo sostenibile e le energie rinnovabili.
In terzo luogo, i domini collettivi possono contribuire a rafforzare la coesione sociale e la partecipazione dei cittadini. I domini collettivi sono spesso gestiti dalle comunità locali, che possono beneficiare di un maggiore controllo sulle risorse naturali e sui processi decisionali.
I modelli sostenibili
I domini collettivi sono un patrimonio prezioso che può contribuire alla transizione ecologica. La 29ª riunione scientifica del Centro studi e documentazione sui demani civici e le proprietà collettive è un’occasione importante per discutere del ruolo dei domini collettivi nella tutela dell’ambiente e nella promozione di modelli di sviluppo sostenibili.
Per Voci dagli assetti fondiari collettivi: Dopo gli eventi sismici del 2016 e dopo la Legge 168/2017, una nuova stagione della Comunità di Campi, di ROBERTO SBRICCOLI, Presidente della Pro Loco e di ANTONIO DUCA, Presidente della Comunanza Agraria di Campi (PG).
LE RAGIONI DI UNA RIUNIONE SCIENTIFICA
Con la convocazione della 29^ Riunione scientifica, il Centro studi e documentazione sui demani civici e le proprietà collettive si pone l’obiettivo costituire una ulteriore occasione di incontro fra studiosi, ricercatori accademici, amministratori, testimoni di alto livello per approfondire i temi più attuali dei dominii collettivi.
In contrasto col sentire comune che identifica la proprietà collettiva con un settore tradizionale e poco innovativo, vi sono invece, molte ragioni che ci inducono a ritenere altrimenti.
Giovandosi, allora delle opportunità derivanti dalla collaborazione transdisciplinare, la Riunione si pone come sede di confronto, di dibattito e di apprendimento culturale per quanti identificano nella proprietà collettiva un diverso modo di possedere (contrastando il forte pregiudizio ideologico nei confronti della proprietà collettiva) e un diverso modo di gestire (contrastando l’opinione ampiamente diffusa secondo cui la proprietà collettiva è fonte di inefficienza).